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"Alla Ragazza di Via d'Amelio"

Alla Ragazza di Via D’Amelio

OMAGGIO ALLA MEMORIA DELL'AGENTE DI SCORTA EMANUELA LOI.

Data di Pubblicazione

22 luglio 2024

Tipologia

News

Descrizione estesa

Trentadue anni fa, il 19 luglio del 1992, a Palermo, in via D’Amelio, veniva messo in atto un efferato attentato da parte di Cosa Nostra nei confronti di Paolo Borsellino. Unitamente al giudice persero la vita gli agenti di scorta: Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina e Emanuela Loi. Trentadue anni da quella torrida domenica di luglio che di soli 57 giorni distanziava la morte del collega Giovanni Falcone, morto anch’egli con la scorta e la moglie, la Dott.ssa Francesca Morvillo nell’attentato mafioso noto come strage di Capaci. Paolo Borsellino era conscio della sua imminente morte: solo, come spesso si definiva, è stato fin troppo facile negli anni derubricarlo ad Eroe. Termine che ha in sè appunto insita la solitudine delle proprie azioni a fronte di una grave assenza intorno. Paolo Borsellino non è stato solamente un eroe: è stato un servitore dello stato ligio al suo compito fino alla fine dei suoi giorni. Uno stato di diritto democratico come il nostro deve lavorare per far sì che quella assenza che si era maturata in quei giorni e negli anni, precedenti e avvenire, si annienti in modo tale che venga fatta luce sulla verità, su come sia stata possibile tanta efferata violenza così da rendere giustizia all’operato del pool antimafia e dei suoi uomini. Paolo Borsellino aveva a cuore i giovani e il loro futuro, sognava una rivoluzione culturale e morale nella sua terra e in tutto il paese; disse: “La lotta alla mafia (...) non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.”. Paolo Borsellino è dunque un esempio che è possibile seguire e i cui passi è possibile fare nostri affinchè quella forza e quel movimento di rinascita e trasparenza trovi in noi testimonianza. Emanuela Loi era la giovane agente di scorta del Giudice Borsellino, una delle primissime donne adibite al servizio scorte della Polizia di Stato in Italia. Aveva solo venticinque anni quando cadde durante l’attentato di via d’Amelio in cui la scorta accompagnò il giudice a far visita alla madre. Il nostro comune, nel 2015, in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle donne, 8 marzo, ha voluto rendere omaggio alla sua memoria, Alla ragazza di Via d’Amelio, piantando nel giardino davanti al Palazzo Comunale un albero di mimosa, in collaborazione con il coordinamento di Libera Pistoia. Il 20 luglio 2024, i capigruppo in Consiglio Comunale - Bandinelli, Nincheri, Righi - unitamente agli Assessori Barontini e Neri hanno voluto omaggiare la memoria dell’Agente di scorta Loi caduta nell’esercizio delle sue funzioni per ribadire l’importanza della testimonianza attiva di ognuno nella lotta alla criminalità organizzata che si compie quotidianamente anche con il più piccolo dei gesti.

Ultima modifica: lunedì, 22 luglio 2024

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